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Difesa depositata nel caso di tiro alla scuola di Call of Duty Activision

Autore:Kristen Aggiornamento:Feb 25,2025

Difesa depositata nel caso di tiro alla scuola di Call of Duty Activision

Activision confuta le richieste di causa Uvalde, citando le protezioni del primo emendamento

Activision Blizzard ha presentato una solida difesa contro le azioni legali presentate dalle famiglie delle vittime delle sparatorie della Uvalde, negando con veemenza qualsiasi legame causale tra il suo franchising Call of Duty e la tragedia. Le cause legali, avviate nel maggio 2024, sostengono che l'esposizione del tiratore al contenuto violento di Call of Duty ha contribuito agli eventi orribili del 24 maggio 2022, presso la Robb Elementary School.

I documenti, per un totale di oltre 150 pagine, respingono tutte le richieste di colpevolezza. Activision sostiene che il gioco, un lavoro di espressione protetto dal Primo Emendamento, non può essere ritenuto responsabile delle azioni del tiratore. La difesa dell'azienda sfrutta le leggi anti-slapp della California, progettate per proteggere la libertà di parola da un contenzioso frivolo.

Accusa di "Campo di addestramento" delle testimonianze di esperti

Central a Activision's Defence è la testimonianza di esperti che confuta l'affermazione dei querelanti secondo cui Call of Duty funge da "campo di addestramento per i tiratori di massa". Una dichiarazione di 35 pagine del professor Matthew Thomas Payne di Notre Dame contestualizza il realismo militare del gioco all'interno della più ampia tradizione di film e televisione a tema di guerra. Ulteriori informazioni su questo argomento è una presentazione di 38 pagine di Patrick Kelly, responsabile della creatività di Call of Duty, che dettaglia il processo di sviluppo del gioco e il budget sostanziale (ad esempio $ 700 milioni per Call of Duty: Black Ops Cold War).

I querelanti, che hanno anche nominato Meta (tramite Instagram) come imputato per aver presumibilmente facilitato l'accesso del tiratore alla pubblicità delle armi da fuoco, fino alla fine di febbraio per rispondere alla difesa completa di Activision. Questo caso continua un dibattito di vecchia data che circonda la potenziale influenza dei videogiochi violenti sulla violenza del mondo reale. Il risultato finale rimane incerto.